
Orietta
Nel 2020 mi fu diagnosticata una forma di leucemia mieloide acuta in stadio avanzato, dopo aver mandato la malattia in remissione, con una forte chemio, avevo bisogno di un trapianto di midollo. Credevo di poter ricevere il midollo da mio figlio o da mio fratello, ma purtroppo loro erano compatibili solo al 50%. Avevo subito un grave danno cardiaco in seguito ad una crisi respiratoria, che mi portò all’intubazione e alla terapia intensiva; quindi, avrei potuto accogliere solo un midollo con una compatibilità del 100%.
Ricordo come fosse ieri la Vigilia di Natale del 2020, ero ricoverata per una seconda chemio, ma il mio cuore non sopportava nulla di forte, solo una cosuccia delicata.
Entrarono i medici in stanza e mi comunicarono che l’avevano trovato, avevano trovato il mio donatore.
Ho passato due giorni a chiamare tutti, parenti, amici, e con tutti ho pianto tanto dalla gioia, e loro insieme a me.
Tutti si sono profusi in encomi nei suoi confronti e lo ringraziavano tanto. Il suo gesto ha toccato nel profondo ogni persona. Anche le persone più ciniche, messe alla prova dalla vita, si sono dovute ricredere: il mio donatore ha aperto anche i cuori più duri.
Questo giovane ragazzo tedesco conduceva la sua vita normalmente e si è fermato per fare spazio a me.
La stima che ho per lui è infinita. Gli ho scritto una lettera quando seppi che aveva donato, mi avevano detto che stava bene, che era tutto a posto. Lo volevo ringraziare, ringraziare per me, ma anche per i miei cari, non ha salvato solo la mia vita, ha salvato anche la vita di chi non era pronto a perdermi. Il mio percorso, da allora, è stato duro, ma ci sono stata e ci sono, e questo solo grazie al mio dolce donatore.
Gli ho fatto una promessa, non potrò mai fare nulla per contraccambiare quello che lui ha fatto per me, gli promisi che mi sarei porta all’altro come fosse lui, con immensa riconoscenza e amore, ed è quello che provo a fare ogni giorno.
Le sue cellule saranno per sempre con me ed io ne avrò grandissima cura e lui sarà per sempre nel mio cuore. Ringraziando ADMO per lo straordinario lavoro che svolge, colgo l’occasione per estendere il ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile il trapianto, Coloro che hanno trasportato il midollo, i Medici, gli Infermieri, gli OSS, anche gli amministrativi, di tutti gli ospedali del mondo, e del mio amato Padiglione 6 del San Martino di Genova, grazie ai Donatori di sangue e piastrine, che salvano vite ogni giorno, grazie alla Gigi Ghirotti che con il suo personale fantastico, mi è stata vicina nei giorni più bui, grazie ai Ragazzi delle Croci, persone speciali, grazie ad Amici e Parenti, e un grazie particolare a mio Figlio, che per più di tre anni mi ha accudito come e meglio di un papà.
Ho creato un collage con alcuni momenti del mio percorso, c’è anche una foto con mio figlio e mio fratello il giorno in cui sono andati a tipizzarsi; una foto con mio figlio e con il mio ex marito quando andavano in qualche Chiesa a chiedere una Grazia.
Vorrei che si capisse che in molti casi, un trapianto da donatore non famigliare, è ancora l’unica possibilità di vita.
Se potete, donate ragazzi!!!
Per tipizzarsi ed entrare nel registro nazionale dei donatori di midollo osseo, bisogna avere tra i 18 e i 35 anni, pesare almeno 50 kg e godere di buona salute. Solo una persona su 100.000 è compatibile e quindi, può donare il midollo osseo e salvare una vita.
Una cosa che tengo a precisare il midollo osseo NON è midollo spinale, il midollo spinale non si tocca. Il midollo osseo è in tutte le altre ossa, anche se comunque, per il 90% dei casi la donazione avviene per aferesi, tipo donazione di piastrine.
L’importante è andare a tipizzarsi, lo si fa con un prelievo di sangue o anche con la saliva, a quel punto entrate nella banca dei donatori, e se sarete fortunati un giorno, potrete essere il “tipo giusto” per qualcuno, che senza di voi diventerebbe cenere molto presto.
Un abbraccio a tutti e grazie alla Vita
Orietta