#Storie di Vita!
Federica.. e Viva la Vida!
Ci ho pensato per anni. Un po’ mi spaventava l’idea di diventare donatrice di midollo osseo, di sostenere un’anestesia o delle iniezioni di fattori di crescita. Quell’idea negli ultimi anni andava e veniva nella mia mente ma non mi sembrava mai il momento giusto per finalizzarla.
Ogni volta che andavo a donare il sangue all’Avis pensavo “sto facendo tanto ma forse non abbastanza..”
Una sera autunnale del 2019 mentre “cazzeggiavo” su facebook ho notato la locandina di ADMO che promuoveva un evento di tipizzazione in un centro commerciale vicino a casa mia. Quale migliore occasione? Il colloquio con i volontari ed il medico, sorrisi, rassicurazioni, un prelievo veloce di sangue, la foto di rito e via,… Sono quei gesti che fai consapevolmente ma non troppo perché.. “tanto la compatibilità è talmente rara (1 su 100.000) che non mi chiameranno mai….”. Eppure,
quel giorno mi sono sentita SPECIALE.
I mesi seguenti la vita è proseguita come sempre, con il pensiero verso il mio gemello genetico; la speranza era ovviamente quella che stesse bene ma con la consapevolezza che in caso di bisogno io e le mie “celluline magiche” avremmo risposto: PRESENTE!!.
Un anno e mezzo dopo, durante una normale e frenetica giornata lavorativa, arriva la telefonata dall’ospedale… c’è una compatibilità da confermare.
Ok, quel giorno la concentrazione per le pratiche va a quel paese.
Iniziano gli esami e dopo 20 giorni riappare il numero dell’ospedale sul telefono e arriva la notizia che aspettavo: la compatibilità con il ricevente è molto alta
Brividi, agitazione, emozioni..
inizia il countdown… Tante fialette di sangue da esaminare, tamponi, ecg, rx, ecografie, ematologo, cardiologo, anestesista. Tutto regolare, esami passati!!!! Iniziano i 5 giorni di iniezioni di fattore di crescita (facilissime da fare, anche per me che non ho dimestichezza con le punture), qualche dolore muscolare sopportabile ed alleviato dalla tachipirina e finalmente si arriva al giorno X (inutile dire che la notte prima non ho dormito per l’adrenalina).Il prelievo da sangue periferico è andato benissimo, il personale medico e le infermiere sono state dolcissime e pronte a risolvere ogni mio dubbio.
Mentre ero sdraiata, osservavo le persone intorno a me che erano in ospedale per fare delle cure e mi sono sentita fortunata ad essere sana ed orgogliosa del gesto che stavo compiendo.
Dopo quasi 6 ore di donazione (le mie vene facevano un po’ le monelle, generalmente dura meno), mi sono alzata, ho abbracciato il mio fidanzato e siamo andati a pranzare. Mi aspettavo che avrei provato stanchezza o sensazione di malessere ed invece mi sentivo WONDER WOMAN 😊
Ora voglio urlare al mondo quanto sia facile ma allo stesso incredibile donare il midollo osseo, fugare i dubbi di persone che mi conoscono e non. Ci si può tipizzare solo fino ai 36 anni non compiuti (mentre si può donare fino ai 55) quindi il mio desiderio è quello di sensibilizzare più giovani possibili, magari nelle scuole o nelle aziende.
Per una volta nella vita sono davvero fiera di me stessa;
Penso ogni giorno alla persona a cui ho donato e nonostante io non sappia chi sia, dove vive, quanti anni ha, so che una parte di me sarà sempre dentro di lui/lei. E viceversa, perché in fondo IL DONO l’ho ricevuto anche io.
Proprio come quasi 7 anni fa ho dato alla luce la mia bambina e lei ha dato un senso alla mia esistenza.
Ho avuto modo di scrivere una lettera al mio gemellino, in forma anonima. Ad oggi non ho ancora ricevuto risposta ma me lo immagino in fase di ripresa, felice con la sua famiglia e pronto a gioire per ogni nuovo giorno, in salute.
GRATA ALLA VITA!