Alice e la sua “Wonderland”
Ciao, io sono Alice, la “nuova” Alice…
E mi sono ammalata quando avevo 7 anni…
Come mai? Non lo so… però ricordo benissimo il giorno in cui mi sono sentita male.
Ero a scuola e mi addormentavo ovunque, anche in mensa. E mi veniva da vomitare…
Gli insegnanti spaventati hanno subito chiamato i miei genitori e mia mamma, che “fortunatamente” lavorava in ospedale, mi ha portato immediatamente, e di corsa, al Niguarda. Non riuscivo proprio a stare sveglia per più di due minuti..
La diagnosi? Leucemia linfoblastica acuta. Questo mi dissero quel giorno!
Avete idea dell’effetto che quelle parole possono avere su una bambina?
Da lì per molto non sono più uscita, ho fatto chemioterapia e radioterapia purtroppo con poco successo.
Ho perso anche la scuola, però i miei fortunatamente hanno potuto prendere una maestra privata che, ovviamente quando ero in condizione quantomeno decente, mi aiutasse a stare al passo con i compiti delle materie più importanti.
Un calvario durato 3 anni fino a quando, nel 2000, finalmente ci hanno chiamato dall’ospedale San Matteo di Pavia per la compatibilità con un donatore, un giovane ragazzo lombardo (per la privacy non possiamo dire di più).
Siamo quindi partiti subito, con un misto di paura e speranza, ad iniziare la chemioterapia preparatoria per effettuare poi il trapianto.
Ricordo come fosse ora le lacrime dei miei genitori, i miei capelli rasati per la terza volta, le mille pastiglie, il portachat nuovo, i risvegli con le nausee, mio papà e mio fratello che potevo vedere solo dal vetro, gli infermieri e i medici che entravano a visitarmi sempre bardati..
Ricordo tante cose anche se sono passati quasi 22 anni, ricordi che ti porti dentro, sempre!
Ho fatto i controlli per 10 anni da quel giorno del 2000 e fortunatamente sono guarita portandomi dietro solo piccoli problemi dovuti alle terapia,niente in confronto… “all’alternativa”,
Ora festeggio 2 compleanni e sono diventata infermiera, ma non smetto mai di chiedermi come mai certe cose succedono e soprattutto perché alcune persone riescono a superare mentre altre no.
Una cosa però è certa, senza donatore non c’è speranza.
Senza il “mio” donatore, io non avrei avuto speranza….. ma ora sono qui e vi dico che iscrivervi e donare una speranza è il miglior gesto che possiate fare!
Un abbraccio a tutti, Alice.